Proverbi calabresi: “Quannu allampa ara muntagna piglia a zappa e va guadagna, quannu allampa ara marina lassa a zappa e va cucina”.

Quannu allampa ara muntagna piglia a zappa e va guadagna, quannu allampa ara marina lassa a zappa e va cucina. Letteralmente: Quando si vedono lampi su in montagna, prendi la zappa e vai a guadagnare, quando si vedono lampi provenienti dal mare lascia la zappa e va a cucinare. Ciò sta a significare che seContinua a leggere “Proverbi calabresi: “Quannu allampa ara muntagna piglia a zappa e va guadagna, quannu allampa ara marina lassa a zappa e va cucina”.”

Proverbi calabresi: “Cu pucu si vivi e cu nenti si mori”

Letteralmente: Con poco si vive e con niente si muore. Questo proverbio parla della caducità della vita e dell’assoluta imprevedibilità di essa. Basta poco per vivere, ma un nonnulla ci può far morire. Occorrerebbe dunque, provare a vivere ogni singolo istante che ci è stato concesso, assaporando la straordinaria unicità della vita, consapevoli che domaniContinua a leggere “Proverbi calabresi: “Cu pucu si vivi e cu nenti si mori””

Proverbi calabresi: “Cu ndavi muccia, cu non havi mustra”.

“Cu ndavi muccia, cu non havi mustra”. Letteralmente: chi ha nasconde, chi non ha mostra. Questo a significare che, chi possiede averi li nasconde e chi non ne possiede affatto, tende a far credere il contrario. Ciò dovuto al fatto che, in una società consumistica dove tutto ruota attorno al denaro e dove bisogna necessariamenteContinua a leggere “Proverbi calabresi: “Cu ndavi muccia, cu non havi mustra”.”

“Diciami a chine si figliu, e ti dicu a chinu arrassumigli”.

“Diciami a chine si figliu, e ti dicu a chinu arrassumigli”. Dimmi a chi sei figlio, e ti dirò chi sei. Il termine fa riferimento a vari tipi di somiglianze, soprattutto comportamentali, che possono sussistere tra padri e figli e/o genitori e figli. Molte volte gli atteggiamenti ed i modi di fare dei primi rispecchianoContinua a leggere ““Diciami a chine si figliu, e ti dicu a chinu arrassumigli”.”

Proverbi calabresi: “Diu mi n’di libera du povaru ricchito e du riccu mpoveritu”

Letteralmente: Dio mi liberi dal povero arricchito e dal ricco impoverito. Questo detto sta a significare che nella società odierna bisogna diffidare di due categorie di persone: del povero che si è arricchito, e dalla persona facoltosa che è caduta in disgrazia. Il giusto equilibrio sta sempre nel mezzo.

Proverbi calabresi: Cu pecura si faci, u lupu sa mangia”

Letteralmente: Chi si fa pecora, il lupo se lo mangia. Ciò a significare che nella vita, non bisogna mai essere troppo accondiscendenti con gli altri in tutto e per tutto, dicendo sempre di si, in modo remissivo, altrimenti la nostra disponibilità verrà scambiata per “fessaggine”. Si tratta dunque, di un’esortazione ad essere coraggiosi, a osare,Continua a leggere “Proverbi calabresi: Cu pecura si faci, u lupu sa mangia””

Proverbi calabresi: Megghiu pani e cipuddha a la casa tua chi carni di viteddha a’ casa d’atri

Letteralmente: Meglio pane e cipolla a casa tua, che carne di vitello a casa degli altri. Questo detto antico sta a significare che è meglio vivere una vita onesta senza scendere a compromessi ed in pace con se stessi, che vivere in una gabbia dorata, asserviti a qualcuno o a logiche di consumo che tiContinua a leggere “Proverbi calabresi: Megghiu pani e cipuddha a la casa tua chi carni di viteddha a’ casa d’atri”

Proverbi calabresi: “Lu gàbbu cògghia e la jestiìma no”.

“Lu gàbbu cògghia e la jestiìma no”. Letteralmente: La beffa colpisce, il malocchio no. Secondo questo detto antico, “il gabbo” (beffa), tende ad inficiare l’onorabilità, attraverso maldicenze e giudizi negativi verso gli altri, e molto spesso riesce a raggiungere tale scopo. Anche se è opinione diffusa che prima o poi egli stesso potrebbe essere vittimaContinua a leggere “Proverbi calabresi: “Lu gàbbu cògghia e la jestiìma no”.”

Proverbi calabresi: “U’ rispettu è misurato cu lu porta l’avia purtato”.

Letteralmente: “Il rispetto è misurato, chi lo porta l’aveva portato”. Ciò sta a significare, in senso stretto che, il rispetto dev’essere reciproco e non viaggiare a senso unico. Chi vuole essere rispettato, deve per primo rispettare gli altri.

Proverbi calabresi: “U saziu nu’ canusci u dijunu”.

Proverbi calabresi: “U saziu nu’ canusci u dijunu”. Letteralmente: Chi è sazio non conosce il digiuno. Questo a significare che spesso e volentieri, chi ha tanto non capisce le necessità del prossimo. Sarebbe inutile cercare di spiegare loro il malessere provato. Rimanendo strettamente legati al concetto espresso, chi è sazio, chi giornalmente ha la tavolaContinua a leggere “Proverbi calabresi: “U saziu nu’ canusci u dijunu”.”