La Cattolica di Stilo (RC)

Situata alle falde del monte Consolino, si trova la splendida Cattolica di Stilo, piccola Chiesa, in provincia di Reggio Calabria , appartenente ad una tradizione architettonica bizantina, il cui tetto è costituito da cinque cupole e la sua forma è quadrata.

Il termine “Cattolica” molto probabilmente, deriva dal greco “Katholikon” termine impiegato per indicare le Chiese dotate di Battistero, ovvero un edificio separato da una chiesa, dove si svolge il rito del battesimo, oltre che un luogo di culto di monaci ed eremiti che vivevano all’epoca in quell’area.

Al suo interno è possibile ammirare diversi affreschi risalenti a diversi secoli fa, ed è tra gli edifici medievali più suggestivi dell’intera regione. Foto pubblicata da @Tony Paraspolo

La città di pietra di Zungri (VV)


A Zungri, in provincia di Vibo Valentia, si trova la misteriosa “città di pietra” con le sue “Grotte”, definita “la piccola Matera di Calabria”, un antico insediamento rupestre di circa 3000 mq, le cui origini risalgono all’epoca preistorica.

Al suo interno si trova un Museo della Civiltà Rupestre e Contadina che attraverso un vialetto, porta ad un sito archeologico.

Il villaggio è formato da più di 100 case, o meglio grotte, scavate nella roccia, da abitazioni sotterranee e percorsi con scalinate. Un luogo decisamente da visitare. Foto di Domenico75

La Chiesetta di Piedigrotta (VV)

Ad un chilometro a nord di Pizzo Calabro si erge la piccola chiesetta di Piedigrotta, luogo di culto cattolico, completamente scavata nelle rocce tufacee, situato in località “La Madonnella”,
Al suo interno sono presenti diversi gruppi scultorei che l’arredano, anch’essi in tufo.

La chiesa è contigua alla spiaggia, ed essendo esposta a ponente, ne risulta molto suggestiva la visita pomeridiana, quando i raggi del sole penetrano nelle profondità delle grotte mettendo in risalto le colorazioni dei sali minerali che ricoprono le pareti.

Alcuni definiscono la visita della chiesetta come un’esperienza mistica.

I megaliti di Campana (Cs)

A Campana, piccolo borgo della provincia di Cosenza, si ergono due massicci rocciosi, che prendono le sembianze di un grosso elefante il primo, il secondo mutilo, sembrerebbe rappresentare le gambe di un essere umano , chiamato “Ciclope” o Guerriero seduto”.
I megaliti si trovano nella Sila greca, nella zona denominata “Incavallicata”, da qui il nome “Pietre dell’Incavallicata”.

In merito alle origini, si pensa che siano state modellati da fenomeni atmosferici, ma esistono diverse tesi relative alla loro nascita: la prima,li fa risalire “all’epoca delle “Guerre pirriche”, tra l’esercito del re Pirro e la Repubblica romana, guerra che si estese nel meridione; la seconda sosterrebbe che siano state costruite dai soldati di Annibale, durante la seconda guerra punica; la terza tesi, identifica la statua dell’Elefante come un Elephas Antiquus, una specie che si è estinta circa 11.000 anni fa, perchè la scultura ha zanne dritte come questa specie, e non ricurve verso l’esterno, come gli elefanti attuali. Foto Natascia Pitarella

Pietra Cappa: il monolite più alto d’Europa

Sul versante orientale del Parco Nazionale d’Aspromonte, sorge il monolite più alto d’Europa: Pietra Cappa.

Il monolite, si trova tra i paesi di San Luca e Careri, in provincia di Reggio Calabria, è alto 140 metri ed occupa all’incirca 4 ettari di terreno.
Secondo alcuni documenti di epoca medievale, viene citato come pietra “Gauca”, cioè pietra vuota. La vallata è piena di grotte, frequentate nell’antichità da monaci basiliani.
Tante sono le leggende relative alla sua origine, quella più nota, narra che Gesù, dopo essere arrivato con i suoi discepoli ai piedi dell’Aspromonte, chiese loro di raccogliere dei massi per fare penitenza. Pietro anziché aiutare gli altri, raccolse un solo piccolo ciottolo.
Successivamente, Gesù trasformò i massi in pagnotte fumanti, lasciando a Pietro solo un piccolo boccone.
Prima di andare via, quest’ultimo ripose a terra quel sasso, per ricordarsi dell’errore fatto e lo sfiorò con un dito.
Ed ecco il miracolo: il sasso si trasformò in un gigantesco masso.
Diventato custode del cielo, l’apostolo decise di imprigionare in quell’enorme masso, la guardia che schiaffeggiò Gesù davanti al Sinedrio.
Sempre secondo la leggenda, il territorio riveste altresì un ruolo importante nel mistero dei Templari. Infatti è proprio qui, che si sarebbero stabiliti e in seguito nascosti i cavalieri Templari, custodi del Santo Graal. Foto @Blackmountain_

La terza Domenica di Maggio: La Madonna dei Pescatori o del Mare

Dopo due anni tremendi, dovuti alla pandemia, domenica 15 Maggio, finalmente si terrà la tradizionale festa della Madonna dei Pescatori e/o Madonna del Mare, organizzata dalla Parrocchia dell’Immacolata Concezione, o Chiesa Madre, di Diamante (CS).

Una tradizione che ha resistito al tempo, nonostante innumerevoli difficoltà strutturali e religiose.
La festa, molto sentita dalla cittadinanza, è sempre stata preceduta da tre giorni di preghiere in devozione alla Beata Vergine,
radunandosi tutti in Chiesa, recitando il santo rosario, e riflettendo sul significato del culto mariano.
Il terzo giorno, la terza domenica di Maggio, nel pomeriggio, a conclusione della giornata, la Madonna veniva trasportata a spalla dai devoti, sulla barca addobbata a festa, lungo il litorale marittimo che comprende Diamante e Cirella, seguita da altre piccole imbarcazioni, usanza, che dopo diversi anni di fermo, riprenderà come un tempo.
Sin dagli albori della storia umana, la cultura marinaresca si è sempre intrecciata a quella religiosa.
Basti pensare che i pescatori quando uscivano in mare, in loro avvertivano costantemente un vero e proprio bisogno di protezione da parte della Madonna, date le intemperie che potevano incontrare durante la battuta di pesca.
Allo stesso tempo, tanta era la paura da parte delle famiglie che aspettavano i loro cari che tornassero col pescato.
La Madonna dunque, doveva essere quella donna, che, conoscendo bene il dolore e la sofferenza di quelle famiglie, avendo anch’ella perso un figlio tragicamente, veniva in soccorso dei pescatori, proteggendoli, in modo che potessero tornare incolumi a casa dai loro cari.

Bandiere blu 2022 in Calabria

Come ogni anno siamo giunti all’appuntamento più atteso in Calabria, ovvero l’assegnazione da parte della Foundation for Environmental Education, (Fondazione per l’Educazione Ambientale (FEE)) delle Bandiere Blu 

Naturalmente, senza nulla togliere, a tutte le altre favolose spiagge e/o località calabresi, che non sono rientrate in questo prestigiosissimo riconoscimento, in quanto la nostra amata terra è BELLA TUTTA, INDISTINTAMENTE .

Di seguito, l’ELENCO UFFICIALE delle BandieraBlu202 in Calabria, con due New entry: Caulonia in provincia di Reggio Calabria e Isola di Capo Rizzuti in provincia di Crotone:

In provincia di Catanzaro: Sellia Marina, e Soverato.

In provincia di Cosenza: Praia a Mare, Roseto Capo Spulico, San Nicola Arcella, Tortora, Trebisacce, Villapiana, Diamante e Santa Maria del Cedro 

In provincia di Crotone: Cirò Marina e Melissa ed Isola di Capo Rizzuto

In provincia di Vibo Valentia: Tropea

In provincia di Reggio Calabria: Roccella Ionica, Siderno e Caulonia

FONTE: ANSA

Noi calabresi che… ai “Vattienti” di Verbicaro (CS)

“ Nella notte tra il giovedì ed il venerdì Santo, a Verbicaro (CS), avrà luogo il tradizionale “Rito dei battenti”, celebrazione, che rievoca la Passione di Cristo, rappresentando nella sua figura un modello di sofferenza necessaria e di doloroso riscatto, di colpa, di sacrificio ed espiazione.

Elemento centrale e culminante di questa espressione del cattolicesimo popolare è quello che Lombardo Satriani ha chiamato la “liturgia del sangue”, la quale si esprime tra l’altro nei riti di flagellazione, nei quali alcuni fedeli “i battenti”, uomini del posto, vestiti con pantaloncini corti, maglietta a maniche corte e un fazzoletto rosso in testa, si percuotono , correndo scalzi attraverso il paese, rievocando per penitenza e devozione la Passione sofferta da Gesù.

Rito presente oltre che a Verbicaro anche a Nocera Terinese (CZ) e Guardia Sanframondi, nel beneventano”.

Tutto avrà inizio intorno alla mezzanotte, dove partirà la processione, e si concluderà alle prime luci dell’alba, e durante la quale “i flagellanti”, percorreranno tre volte in silenzio il tragitto della processione”.

Tratto da “Quaresima e settimana Santa a Verbicaro, Nocera Terinese e Guardia Sanframondi” del Dott. Salvatore Baronelli, Sociologo, Antropologo e Dott. In Scienze della comunicazione

Aiutiamo il piccolo Anthony

Non possiamo rimanere sordi al grido di aiuto del piccolo Anthony, di San Nicola Arcella (CS) che sta soffrendo a causa delle sue malattie: l’ipospadia severa complessa e un rene ectopico, oltre che alla sindrome di Prader Willi (quest’ultima in fase di accertamento).

L’appello è stato lanciato dalla mamma, Francesca Manco, che ha creato una raccolta fondi, online sul sito GoFoundMe.

Noi, come Associazione, abbiamo sposato questa nobile causa, ed andremo a casa del piccolo Anthony, per dare allo stesso, sostegno e conforto.

Chiunque volesse aiutare la famiglia nel necessario tra cure mediche e spese quotidiane per spostarsi nei diversi Nosocomi, potrà farlo attraverso un contributo a piacere, seguendo le indicazioni sottostanti: https://www.gofundme.com/f/aiutare-il-mio-bimbo-malato?utm_campaign=m_pd+share-sheet&utm_medium=social&utm_source=whatsApp
Forza Anthony.

A Scalea il trofeo del Giro d’Italia

È arrivato nel centro del Tirreno cosentino il Trofeo Senza fine che sarà consegnato al vincitore del Giro d’Italia. La coppa, nella quale sono incisi i nomi dei vincitori di tutte le edizioni della corsa rosa, è giunta, infatti, a Scalea giorno 20 marzo alle ore 12. Ad accoglierla, oltre al sindaco e all’amministrazione comunale, una folla in festa e soprattutto la squadra Terun Scalea, per l’occasione in livrea rosa. Il trofeo rimarrà nella città calabrese e sarà possibile vederla nel pomeriggio in Piazza Caroprese.

In attesa della Palmi-Scalea

L’arrivo del Trofeo senza fine è il primo degli eventi in programma a Scalea per l’attesa della tappa del Giro d’Italia in programma il prossimo 12 maggio che partirà da Palmi e arriverà appunto nella perla de Tirreno. Si tratterà del ritorno del grande ciclismo nella Riviera dei cedri che prevederà anche la partenza di tappa il giorno successivo da Diamante.