Ieri sera, in prima serata su Rai3, durante il programma di successo, “Borgo dei Borghi”, condotto da Camila Raznovich, Tropea è stata insignita come borgo più bello d’Italia, nel contest “promosso dalla Rai, e giunto all’ottava edizione. I borghi d’Italia in gara erano ben 260, di cui 20 approdati alla fase finale, ma alla fine l’ha spuntata la bellissima Tropea, che, ricordiamo, rappresentava l’intera Calabria. Sul podio, Tropea ha preceduto Baunei, in Sardegna e Geraci Siculo, in Sicilia.
In occasione della strepitosa vittoria, oggi vi parleremo del Santuario di Santa Maria dell’Isola a Tropea (VV): tra storia, mito e leggenda
Lungo la Costa degli Dei, e precisamente a Tropea (VV), nota cittadina conosciuta in tutto il mondo, per le sue bellezze paesaggistiche, si erge su di uno scoglio di arenaria a strapiombo sul mare, il Santuario di Santa Maria dell’Isola, divenuto simbolo della stessa. Lo scoglio detto “l’Isola”, un tempo, era tutto circondato dal mare. Da qui il suo nome storico, rimasto immutato nel tempo.
Divenuta uno dei luoghi simboli della Calabria a livello mondiale, questa Chiesa è di origine medievale.
Con molta probabilità venne eretta in epoca bizantina e appartenne per molti anni ai monaci Basiliani e successivamente Benedettini.
Stando ad una leggenda, un giorno giunse a Tropea dall’Oriente la Statua in legno della Vergine Santa. Per festeggiare il Suo arrivo si decise di installare la statua della Madonna all’interno di una grotta naturale, presente nello scoglio della rupe. La statua era però troppo grande rispetto alla grandezza della nicchia. Allora venne chiamato un falegname che avrebbe dovuto risolvere il problema tagliando le gambe della Statua. Ma il falegname, non riuscì nell’impresa: appena appoggiò la sega sulla statua, le sue braccia si bloccarono. Nei giorni a seguire la Madonna iniziò a graziare il suo popolo, compiendo atti miracolosi per gli ammalati che venivano condotti, dove venne posata la Madonna.




